12 Ottobre 2022

La metamorfosi dell’anima

Al Laboratorio culturale, il racconto d’arte e di vita del collaboratore di Giustizia Gaspare Mutolo

Lo scorso 6 ottobre, presso il Laboratorio culturale Campania Bellezza del Creato, è stata inaugurata “La metamorfosi dell’anima”, mostra d’arte curata da Giuseppe Ottaiano, visitabile fino al prossimo 20 ottobre. Si tratta di una “personale” d’arte ad opera di Gaspare Mutolo, ex mafioso e collaboratore di Giustizia che, grazie alla pittura, ha scoperto una via alternativa di bellezza e legalità che, con semplicità e sincero pentimento per il male compiuto, oggi indica alle giovani generazioni.

Un variegato gruppo di convitati, dai differenti campi dell’istruzione scolastica e cultura, della medicina, dell’amministrazione pubblica, della giustizia e legalità, oltre che molti privati cittadini, hanno preso parte all’evento, arricchendo con i loro interventi l’unico grande dibattito “Educare alla legalità attraverso la bellezza”, moderato da Maddalena Venuso, Giornalista – Presidente Associazione Terre di Campania APS.

A seguito dell’accoglienza in musica, a cura della violinista Snezana Tintor Favazza, ed i saluti da parte di Padre Gianpaolo Pagano, Priore del Santuario, un video-intervento di Aaron Pettinari, Vicedirettore di Antimafia Duemila, ha dato il via al denso dibattito, incentrato sulla “metamorfosi” dell’anziano Gaspare Mutolo che, con cordialità, semplicità e spontaneità, ha condiviso sul palco la propria testimonianza di vita, rispondendo alle molte domande dei presenti, soprattutto giovani studenti del territorio.

Il racconto del drastico cambio rotta, compiuto circa trent’anni fa, ed il decisivo ruolo dell’incontro con i martiri di Giustizia Falcone e Borsellino, oltre che con la pittura, ha costituito la cornice all’interno della quale inserire una costruttiva riflessione sui temi di bellezza e legalità, non priva di elementi di critica e denuncia alle storture del nostro tempo.

“La bellezza salverà il mondo”: nel suo farsi spettacolo naturale, artistico, musicale, letterario, essa affina gli animi, innalza l’umanità, conducendola a vette sublimi, dà contezza della propria finitudine dinanzi al sublime fuori di sé, e al contempo consente di accoglierlo dentro di sé; qualora non disgiunta dalla dimensione morale e sociale, l’incontro con essa davvero consente all’uomo di progredire lungo la via dello sviluppo integrale.

È proprio il contatto con la bellezza che è venuto a mancare, negli anni dell’infanzia e della giovinezza, a Gaspare Mutolo che, in un contesto di povertà non solo economica ma, più in generale, umana, sedotto dalla malavita palermitana degli anni ’40, liberamente ha scelto la strada dell’illegalità.

Quello della responsabilità è un tema alquanto complesso, come messo in luce nel corso della serata: dietro ad una qualunque scelta dell’uomo, c’è un intero contesto in grado, in parte, di condizionarla. L’ambiente familiare, i luoghi e gli strumenti di educazione ed informazione, le istituzioni pubbliche, il tessuto sociale tutto, ogni volta che impedisce all’individuo di innalzarsi, di progredire, ogni volta che gli nega l’accesso alla dignità, ogni volta che dà un cattivo esempio, offre terreno fertile ai suoi istinti più ferini e deleteri. Da qui, la necessità di una mobilitazione collettiva per la diffusione di una cultura di bellezza, giustizia, legalità e convivenza civile tra le persone, per la rimozione di ogni ostacolo che si frappone all’uomo e alla sua umanità.

La testimonianza di Gaspare Mutolo, attraverso le sue parole e le sue opere, sia, specie per i più giovani, occasione per apprezzare la bellezza di una vita nel seno della Giustizia e della Legalità, ma anche per riflettere sul proprio ruolo nel mondo, sulla propria condizione di anello di social catena chiamato a donare il suo prezioso contributo per la progettazione di un futuro migliore, all’insegna della Bellezza che chiama sempre altra Bellezza.

 

Sabatino Fatigati

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