San Vitaliano, “Campania Bellezza del Creato”: un nuovo incontro

Venerdì 25 gennaio, alle ore 19:00, la presentazione del libro fotografico presso la Parrocchia Maria SS. della Libera.

Prosegue il tour del nuovo libro di Giuseppe Ottaiano, “Campania bellezza del creato”, pubblicato dall’Associazione Culturale Terre di Campania per Iemme Edizioni, che sarà presentato venerdì 25 gennaio, alle ore 19:00, presso la Parrocchia Maria SS. della Libera di San Vitaliano (NA). L’opera fotografica, ultima fatica del fotoreporter appassionato del buono e del bello della nostra regione, intende raccontare, attraverso immagini accompagnate da testi evocativi, la bellezza della Campania, sia essa creata dall’opera divina o dalla mano dell’uomo, per rendere omaggio alla forza della Creazione che ancora sa meravigliarci. In un mondo sempre più complesso e difficile da decifrare, la bellezza resta un valore che può essere universalmente compreso, capace di parlare con chiarezza al cuore e alla mente. La pubblicazione, corredata di testi di presentazione e didascalie, tradotte anche in lingua inglese, rappresenta un viaggio alla scoperta del buono e del bello della nostra terra, attraverso luoghi che hanno ancora molto da trasmettere al visitatore. Inoltre, alcune delle pagine del libro sono consultabili attraverso l’utilizzo della realtà aumentata. Basta scaricare gratuitamente su App Store e Google Play l’App MuseoCastelliIrpiniaAR e autorizzare le impostazioni richieste. Pubblicato agli inizi di dicembre, “Campania bellezza del creato” continua a riscuotere successo presso il pubblico di lettori e di appassionati di fotografia, avendo quasi raggiunto le 1.000 copie vendute. San Vitaliano, comune cui è anche dedicata una foto inserita all’interno delle pagine dell’opera – la rappresentazione del dipinto “Gesù nell’orto del Getsmani” della Scuola del Caravaggio, custodito proprio nella Chiesa di Santa Maria della Libera – ospiterà, dunque, un nuovo appuntamento con la bellezza, raccontata attraverso le immagini di Giuseppe Ottaiano, che sapranno svelare tesori spesso poco noti della nostra terra. L’evento è organizzato in collaborazione con la Parrocchia Maria SS. della Libera di San Vitaliano (NA), l’Associazione Medici Cattolici Italiani di Nola e “La Fontana del Villaggio”. Ne parleranno, con l’autore, il parroco Don Francesco Stanzione, il dott. Antonio Falcone, la prof.ssa Maddalena Venuso. Interverrà l’attore e regista teatrale Pasquale Manfredi.

La Campania, è un messaggio forte di speranza

In questo nostro tempo che sovente lancia segnali di decadenza e di abbruttimento, scoprire la bellezza del Creato e soprattutto della nostra terra, la Campania, è un messaggio forte di speranza. La pubblicazione di questo libro, dunque, raccontando di quella bellezza reale e non artefatta, quella per intenderci che “salverà il mondo”, è una vera e propria missione per aiutare l’uomo del nostro tempo.

Il testo dà la possibilità di ricordare due esperienze, perché fortemente le rievoca, che appartengono alla storia ma che tanto dicono e possono dare al nostro oggi: San Francesco e Dostoevskij. Entrambi hanno in comune il tema della bellezza, proprio come questo libro.
San Francesco era anche un poeta e “nel bello delle creature vedeva il Bellissimo”.
Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sii” del 2015, sulla cura della casa comune, scrive del poverello di Assisi perché “il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere” ma “è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode”. Egli è “l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. E’ il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani”. Francesco, e questo credo abbia tanto affascinato l’autore del testo e le sue intenzioni, “era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso. (…) La sua testimonianza ci mostra anche che l’ecologia integrale richiede apertura verso categorie che trascendono il linguaggio delle scienze esatte o della biologia e ci collegano con l’essenza dell’umano”. San Francesco era un innamorato della natura e soprattutto viveva da cristiano il suo rapporto con sorella natura: “fedele alla Scrittura, ci propone di riconoscere la natura come uno splendido libro nel quale Dio ci parla e ci trasmette qualcosa della sua bellezza e della sua bontà: «Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore» (Sap 13,5) e «la sua eterna potenza e divinità vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute» (Rm 1,20)”.
L’altro grande estimatore della bellezza è stato anche Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo” come tutti ricordiamo. Racconta Anselm Grun, un monaco benedettino, in un libro in cui scrive di bellezza come una nuova spiritualità della gioia di vivere, che il grande romanziere russo andava almeno una volta all’anno a vedere la bellissima Madonna Sistina di Raffaello. Rimaneva a lungo in contemplazione davanti a quella splendida figura. E da lì, da quella contemplazione nasce la famosa frase che “la bellezza salverà il mondo”. Per Dostoevskij contemplare la bellezza di quel dipinto era una sorta di terapia personale per non disperare di se stesso e degli uomini dinanzi ai diversi problemi.
Raccontare bellezza, insomma, aiuta l’anima e il corpo, perché guarisce a partire da dentro.
Particolare è un fatto di questo testo: il percorso della bellezza raccontato in questo libro non prevede volti umani. In realtà attraverso le bellezze del Creato, le risorse della nostra Campania ed il percorso spirituale tra cui anche il  dipinto di Gesù nell’orto degli ulivi del Bassano della Chiesa di San Vitaliano, ci restituisce occhi per vedere veramente il volto dell’uomo. Il bello ed il buono qui raccontato ci faranno ancora di più amare l’uomo, ogni uomo e tutto l’uomo. Ce lo faranno finalmente vedere per la meraviglia di ciò che è e ci aiuteranno a custodire quella bellezza che ci appartiene perché siamo tutti a immagine di Dio.
Alla fine dell’enciclica sopra citata di Papa Francesco, che egli stesso definisce “gioiosa e drammatica insieme”, è proposta una preghiera affinché i cristiani “sappiamo assumere gli impegni verso il creato che il Vangelo di Gesù ci propone”.  Penso che questo libro possa essere anche un modo per pregare, per lodare e ringraziare Dio e per custodire la bellezza di ogni fratello che mi è stato donato e la bellezza del Creato che ci è stato affidato.
Questo libro ha dunque tanti meriti, certamente decisivi per affrontare le sfide del nostro tempo che spesso utilizza tutto e tutti come meri oggetti da dominare. Grazie per il tuo lavoro Peppe, Dio ti benedica!

Don Francesco Stanzione
Parroco della Parrocchia Maria Santissima della Libera di San Vitaliano

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