08 Giugno 2022

26 maggio: Dante, Domenico e Francesco ospiti al Laboratorio Culturale

Campania Bellezza del Creato celebra la santità complementare di due principi della Cristianità e la genialità sempre attuale di un profeta disarmato

Lo scorso 26 maggio, il Laboratorio Culturale ha ospitato “Domenico e Francesco nel Paradiso dantesco”, un evento culturale nella forma di una lectura Dantis, per riflettere in maniera originale sulla santità complementare di Domenico e Francesco, e parallelamente sul messaggio di speranza e di salvezza sotteso alla grandiosa architettura della Commedia, nonché sulla dimensione più profonda di Dante, genio e simbolo eterno come il capolavoro che ha donato alla posterità.

Versi scelti dai Canti XI e XII del Paradiso, che accolgono al loro interno il doppio panegirico dantesco, hanno costituito le pietre miliari del percorso di riflessione guidato da Maddalena Venuso, giornalista e Presidente Associazione Terre di Campania APS, e dai vari ospiti della serata, l’ideale alveo in cui incanalare un fiume di poesia, filologia, filosofia e riflessione appassionata, profonda e d’ampio respiro, intorno a Dante e a due figure complementari nell’ardore mistico e nella profonda saggezza, comandanti a pari grado mandati dalla Provvidenza per guidare la nave mercantile della Chiesa con il prezioso carico dei credenti in Cristo.

A seguito dei saluti di Frate Gianpaolo Pagano O.P., Priore del Santuario della Madonna dell’Arco, che ha ricordato il forte legame tra gli Ordini domenicano e francescano, i convenuti sono stati calati nel fitto dei due Canti, in primis contestualizzati dal frate francescano P. Giorgio Tufano O.F.M. Conv., che ha presentato l’insieme delle fonti bibliografiche a cui Dante ha attinto per una puntuale narrazione delle vicende francescane e domenicane.

A seguire, una dettagliata analisi dei Canti XI e XII, a cura del frate domenicano P. Francesco Narcisi O.P., ha posto in luce punti di contatto e differenze tra i due Santi, con particolare attenzione alle loro origini ed esperienze e scelte di vita, nonché all’impegno da entrambi profuso per il bene della Sposa di Cristo.

Un’insolita, magistrale traduzione in napoletano del Canto XII, ad opera del giornalista e studioso della Classicità Carlo Avvisati, ha fatto da piacevole intermezzo tra tale analisi e la presentazione, a cura del Dottore in Filosofia Pasquale Viola, dei sistemi filosofici aristotelico-tomista e platonico-agostiniano, all’interno dei quali si inseriscono le visioni del mondo dei Santi Tommaso e Bonaventura, per bocca dei quali Dante tesse le lodi dei due principi provvidenziali. Il napoletano dei versi del Canto XII del Paradiso ha sedotto i presenti, testimoniando ancora una volta la ricchezza, la profondità e la versatilità della lingua partenopea, che nulla ha da invidiare al volgare fiorentino.

Ha concluso l’evento Sabatino Fatigati, giovane studente universitario, che a seguito della lectura, ha guidato gli ospiti attraverso una rilectura Dantis, un percorso di rilettura dell’esperienza di letteratura e di vita di Dante, alla scoperta del suo volto più intimo e profondo: un volto profetico, gradualmente rivelato nella Commedia, di cui si colgono tracce negli stessi Canti XI e XII, nella misura in cui, come i Santi Francesco e Domenico, Dante si presenta ai suoi lettori come una figura bella e sempre attuale, una pietra d’inciampo, un riformatore integrale, un propugnatore di una spiritualità nuova che deve tradursi in un’epoca di ritrovata pace, ordine e moralità, un portatore di un messaggio di salvezza per l’umanità di ogni luogo e tempo, che proprio attraverso il sentiero d’immortalità costruito coi suoi versi divini, egli può raggiungere.

L’entusiasmo mostrato dal variegato gruppo di convenuti, testimonia la genialità rara e sempre attuale di un simbolo di cultura e lingua italiane, capace con le proprie opere di donare emozioni, grande bellezza ed un messaggio di speranza e salvezza anche a distanza di secoli.

 

Sabatino Fatigati